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I conti Usa in crisi dovrebbero favorire l'euro

Torino, 17 febbario 2010

I dati usciti ieri sulla poca salute dei conti Usa e sulla drastica riduzione nella richiesta dei buoni del tesoro americani da parte degli investitori istituzionali sono segni che dovrebbero tradursi in una debolezza per il dollaro nei confronti dell'euro peraltro sempre più apprezzato nei Paesi asiatici. Nononostante i recenti dati sulla ripresa (già di fatto conosciuti) confermati oggi dall'Ocse che danno il Pil degli Stati Uniti e del Giappone nel quarto trimestre 2009 in crescita (rispettivamente dell'1,4%, trimestre su trimestre precedente, e  dell'1,1% e con il - 0,1% di Eurolandia) quest'ultima non soffre come gli Usa, COMPARATIVAMENTE , di alcuni default di non poco conto, riportati oggi da molte agenzie.
1) Nel 2009 gli investimenti sui bond del governo statunitense sono calati di 500 milioni. Forse pochi sanno che il Giappone ha superato la Cina tra Paesi con piu' investimenti in debito Usa e la preoccupazione è tale che il ministro Usa del Tesoro Geithner vola a Pechino e Tokio per rassicurarli.
Il calo record della domanda internazionale di buoni del Tesoro americani è un nuovo segnale preoccupante per le finanze pubbliche di Washington. Si è parlato anche di  emettere Treasury bonds denominati in yen. Il dipartimento del Tesoro ha detto oggi che gli investimenti stranieri in debito americano sono scesi di 53 miliardi di dollari in dicembre, sorpassando il precedente record di 44,5 miliardi, registrato nell'aprile 2009.
La sola Cina ha diminuito il valore dei Treasuries detenuti di 34,2 miliardi di dollari e in questo modo il Giappone, che ha ridotto comunque i suoi investimenti in asset a stelle e strisce di 11,5 miliardi di dollari, è tornato così al primo posto tra i paesi investitori in debito americano, con un totale di 768,8 miliardi di dollari, contro i 755,4 miliardi della Cina. Tokyo torna primo per la prima volta dal settembre 2008.
Ad inizio  febbraio il governo Usa ha comunicato che il deficit del bilancio pubblico quest'anno toccherà il record di 1.560 miliardi di dollari, ben oltre quello di 1.400 fissato l'anno scorso. La profonda recessione, che ha ridotto l'introito fiscale, e gli enormi programmi di spesa pubblica per stimolare l'economia e stabilizzare il sistema finanziario, sono alla base del dato.
In tutto il 2009, complessivamente gli investimenti stranieri in Treasuries sono calati di 500 milioni di dollari. Nel 2008 la crisi finanziaria aveva invece scatenato una corsa al debito americano, con un aumento di 456 miliardi di dollari, un segnale che i bond americani erano considerati sicuri nonostante tutto.
2) Hoenig, presidente della Fed del Kansas City, ha affermato ieri che gli Stati Uniti devono adottare "difficili" misure per ridurre la spesa ed aumentare le entrate, in modo da non mettere la Federal Reserve in condizioni di dover agire sul fronte della circolazione monetaria con il timore di dover creare un'uleritore liquidità

Dunque un bel dilemma. Aumentare i tassi Usa per rendere le emissioni più attraenti (in questo caso dollaro in apprezzamento) ma aggravare ancor più il deficit (e di conseguenza il debito, vendi il link nel titolo) o "tirare la cinghia della spesa" ? Battuta personale: se affittano l'ex Cap Canaveral (dove lanciavano i razzi spaziali) e rinunciano alla corsa alla Luna siamo davvero in una brutta situazione.
A mio avviso comunque prevarrà ancora per un pò la scelta Usa di coniugare rilancio economico, limitazione di spesa e tassi compatibili con le altre economie internazionali.
Dunque euro e dollaro con su e giù improvvisi e considerevoli (ampia banda di  oscillazione) con leggero (almeno per un pò)  canale ascendente a favore dell'euro.
...... Salvo imprevisti che come anticipato puntualmente nei precedenti post sono sempre in agguato (ecco il perchè di drastici e inaspettati bruschi movimenti).

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