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Euro: e poi così malmesso?

Torino, 9 giugno 2010

Sarà forse un rimbalzo e dopo cotanta discesa un rialzo dell'euro vs dollaro ci può anche stare. Oggi mentre scrivo (ore 20.15 Greenwich time -1h) ) il cross rate è di 1,2006 contro il minimo di 18,75 del 7 giugno. Ma forse un'analisi più costruttiva ci può dire che l'economia non essendo una scienza esatta e vivendo di umori, attese ed aspettitive (queste ultime fondamentali nel linguaggio economico) può mutare "d'indirizzo" rapidamente. Mister Roubini per il quale nutro grande stima tanto da averlo negli items del mio Blog preconizza un rapporto 1:1 euro vs dollaro nel 2011 in un recente articolo del Il sole 24 ore (cfr http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-06-05/intervista-roubini-euro-parita-154200.shtml?uuid=AYkToIwB). Ha ragione o è troppo pessimista ? Alla domanda del giornalista intervistatore "C'è chi ritiene che se i Paesi della zona euro non riusciranno a fare un salto di qualità nell'integrazione politica, anche l'unione monetaria è destinata a fallire. Lei cosa pensa? Roubini risponde (ed è a mio avviso il cuore dell'intervista su cui poi ragionare):
«L'euro potrà sopravvivere se le istituizoni comunitarie e gli stati membri saranno in grado non solo di ridurre deficit ormai insostenibili, ma anche di far ripartire la crescita. L'austerità è solo uno degli strumenti per affrontare la crisi. La vera sfida è la crescita. Se non c'è crescita economica non si evita la recessione e non si evita il disastro economico e finanziario. Quindi non basta discutere di austerità fiscale ma occorre parlare delle misure per rilanciare l'economia reale. Questa è la sfida. Se queste cose, per quanto difficili, saranno realizzate l'unione monetaria potrà sopravvivere, se non saranno fatte l'unione monetaria può saltare».
Ecco davvero il nodo.
Fase 1 Risanamento Conti Pubblici
Da quanto appare in questi giorni sui media del mondo l'Europa (Germania in testa) sta facendo davvero quello che, come scritto nel mio Post precedente, nessuno in altri momenti avrebbe OSATO  DIRE  E FARE !! Aspettiamo alcune settimane e vediamo se sapranno rendersi credibili sul fronte di un duro risanamento per abbassare i rapporti deficit/pil e soprattutto debito/Pil. Se il profilarsi per i trimestri prossimi e per il  2011 - 2012 è di un risanamento importante, soprattutto da parte di chi ne ha più bisogno (a parte i casi limite di Grecia e Portogallo ma Spagna ed Italia certamente sì) insieme a chi è più virtuoso, potremo dire che una strada di stabilizzazione per l'euro si è in una sua significativa parte trovata.
Fase 2 Ripresa
Ecco il secondo aspetto del problema euro. Certamente per chi conosce il Sistema Paese Usa e quello europeo non c'è dubbio che gli Stati Uniti sono in grado di mettere a segno, come è successo in certi momenti della sua storia economica, tassi di incremento del Pil trimestrali anche superiore al 6% !! E' un economia più dinamica senza troppi lacci e lacciuoli. E non c'è dubbio che l'Europa fa più fatica a creare delle accelerazioni così violente.  Ma in un'economia globalizzata chi può dire se con un euro su questi livelli le esportazioni posso incominciare a fare da traino? I sistemi produttvi in Europa, pur differenti e differenziati tra Paesi, anche se ormai sempre più integrati in una filiera internazionale hanno peculiarità  che l'hanno resa famosa per qualità e stile. Dovè il vulnus (negatività) e la nicchia di produzione e/o servizi (positività) che saprà rendere l'Europa davvero competitiva sulla scena mondiale?
Dunque ha ragione Roubini quando pensa che senza i due aspetti sopra menzionati con l'euro non si va lontano. A mio avviso ha meno ragione quando come molti studiosi d'oltre manica (spesso molto spocchiosi) e d'oltre oceano  guardano con sufficienza e diffidenza alla vecchia Europa continentale non credendola capace di reali spunti innovativi. Hanno ragione ? Si sbagliano ? Molto dipenderà in effetti da cosa è oggi l'Europa e cosa vorrà fare "da grande" senza assolutamente perdere le sue caratteristiche peculiari e storiche di una cultura industriale assolutamente invidiabile.




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