Torino, 16 giugno 2010
Con un pò di soddisfazione posso dire (per il momento) che l'analisi contenuta negli ultimi miei Post dal titolo "Euro: è poi così malmesso ? " del 9 giugno e ancor più quello del 24 maggio "Si è stabilizzato il rapporto euro dollaro ?" dimostrano con i dati di oggi (ore 10,10 mentre scrivo euro vs $ = 1,2273) che dal minimo di VENERDI' 4 GIUGNO DOVE IN CHIUSURA HA TOCCATO IL MINIMO DA 4 ANNI A 1,1965 in poco tempo ha ripreso a risalire. Le tesi esposte nei miei Post soprattutto con l'ausilio dei numeri sono suffragate da quanto ascoltato lunedì al Centro Einaudi di Torino dove in un incontro dal titolo "A che punto è la crisi. Risanamento, scetticismo, speculazione" i tre relatori, il professor Mario Deaglio dell'Università di Torino, l'analista finanziario Giorgio Arfaras e l'economista di economia reale Giuseppe Russo sono giunti alle mie stesse conclusioni. Incertezza assoluta su quello che può accadere nel breve medio termine tra due scenari alternativi: uno più pessimistico e un altro diciamo più conservativo. Nel primo si vedono tensioni sociali, non controllo del debito pubblico e crescita minima o addirittura deflazione. L'altro intravede una crescita lenta e discontinua, fattori sociali superabili ma da ridisegnare nel lungo termine per sopportare una riqualificazione della spesa pubblica tenuta tutto sommato sotto controllo. Ma il punto a mio avviso più interessante delle relazioni è stato quanto ribadito da Deaglio e Arfaras sul perchè PAESI COME STATI UNITI, GIAPPONE E REGNO UNITO CON UN DEBITO PUBBLICO DA BRIVIDI E SUPERIORE A QUELLO DEI PAESI EURO non debbano scontare una perdita delle loro valute rispetto all'euro. I dati su Deficit/Pil e Debito/Pil Usa e Paesi Euro sono contenuti nel mio Post del 24 maggio mentre vi ricordo i dati, rispettivamente, di Uk e Giappone presunti al 2010: Deficit/Pil 13,2 e 11,0 - Debito/Pil 79,5 e 227,0. Ricordiamoci sempre che per i Paesi Euro il tetto massimo previsto dal trattato di Maastricht tra Debito Pubblico/Pil NON DEVE ESSERE SUPERIORE AL 60%. La stima attuale per il 2010 per Eurolandia del Debito/Pil è del 84,7 %.
E' chiaro che rimane in piedi l'attendibilità e l'efficacia delle misuire intraprese e i loro risultati e la possibilità di scontare una ripresa economica che faccia sì che le entrate dei rispettivi Stati europei zona euro siano sufficienti a tamponare almeno le uscite strutturali. Altrimenti per quanti sforzi si facciano il differenziale tra entrate ed uscite non potrà certo migliorare. Per il momento anche i large speculators e gli Hedge Funds sembrano coprirsi sull'euro sul mercato future delle valute di Chicago rispetto ai mesi precedenti. (http://www.cmegroup.com/)
Stiamo in guardia per vedere se l'Euro per quest'anno ha già toccato un minimo !!!
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