Torino, 13 mggio 2010
La preannunciata riforma del Patto di Stabilità (da vedere poi come verrà davvero adottato nei dettagli il Piano Operativo) dovrebbe essere il nuovo "modus operandi" delle Istituzioni Comunitarie.
La parola d'ordine è "Rigore Rigore Rigore" nei Conti Pubblici. Ma come si sa fra il dire e il fare .....
L'imponente importo preannunciato dalla Ue insieme al Fmi di circa 700 mld di euro si tradurrà certo con interventi di varia natura già in parte definiti.
Ma per far sì che i mercati ci credano davvero e si possa almeno stabilizzare l'Euro (o renderlo più forte) bisogna che le riforme messe a punto dall'Unione europea siano credibili, le sanzioni previste dal piano per chi sfora i conti devono essere «automatiche» come ha detto il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, presentando il pacchetto di proposte per la riforma del Patto di Stabilità e per la realizzazione di interventi cruciali verso una governance economica.
Da la Stampa online: «Questo è un patto di consolidamento per il rafforzamento dell'economia europea, dobbiamo agire adesso e mostrare credibilità sulle riforme più fondamentali» ha spiegato Barroso. Le sanzioni, ha aggiunto poi, sono necessarie per il rafforzamento della disciplina di bilancio in Europa:
"Gli Stati hanno bisogno di essere incentivati a raggiungere gli obiettivi fissati dal patto di stabilità". «Deve essere chiaro - ha detto Barroso - che senza sanzioni non saremo abbastanza credibili. Questo comprende anche la possibilità di imporre depositi fruttiferi per gli Stati membri che non fanno sufficienti progressi verso gli obiettivi a medio termine nei tempi giusti». Il piano varato dalla Commissione prevede in effetti una più veloce «procedura per deficit eccessivo», con sanzioni automatiche per quei Paesi che non rispettano i parametri del patto di Stabilità e crescita. Il presidente della Commissione Ue ha poi ammonito: «Non può esserci unione monetaria senza che ci sia unione economica». «Se i governi non vogliono l'unione economica - ha affermato - tanto vale dimenticarsi dell'unione monetaria e rinunciarvi». (????? non è un'espressione felice ...nemmeno per scherzo ... mia nota, ndr)
Dal canto suo, il Commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha spiegato che in futuro si farà più attenzione al debito pubblico, non solo al deficit. «Se un Paese ha un debito del cento per cento sul Pil o anche più (come il caso per esempio dell'Italia, ndr) - ha spiegato Rehn - è fondamentale non solo che il deficit si trovi sotto il 3%, ma anche che si trovi in una percentuale tale da permettere di sperare in una sufficiente discesa del debito
Per quanto riguarda i futuri ingressi nell'Unione europea, la Commissione raccomanda che l'Estonia adotti l'euro dal 1° gennaio 2011 visto che il Paese rispetta tutte le condizioni per entrare nell'eurozona. L'ingresso dell'Estonia rappresenta, secondo Barroso, «un chiaro segnale di fiducia». «Nessuno vuole abbandonare l'euro» ha aggiunto.
Ma la prudenza sui nuovi ingressi non contrasta con quanto affermato domenica 9 maggio dal nostro ex Presidente della Repubblica Ciampi? : Ciampi: "Che errore allargare l'euro" (vedersi l'articolo al link: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201005articoli/54787girata.asp)
Comunque se il buongiorno si vede dal mattino La Grecia ha varato un Piano di grande austerità, per la Spagna Zapatero ha annunciato che taglierà gli stipendi dei dipendenti pubblici del 5% nell’anno in corso e li congelerà nel 2011. Inoltre è previsto il taglio del rapporto deficit/Pil al 9,3% nel 2010 e al 6,5% nel 2011 dall’11,2% del 2009. La Merkel ha detto che per il momento in Germania non si parla di riduzione di tasse e voci sull'Italia della manovra 2011 - 2012 di 23 mld di euro dicono che si congeleranno i rinnovi dei contratti pubblici.
Vero, fattibile, rapido ??
C'è da domandarsi però se con un taglio o uno stop alle retribuzioni dell'area pubblica, rappresentando queste circa il 17 % del totale dei dipendenti in Italia - 3.200.000 dipendenti pubblici, 19.000.000 dipendenti privati (non molto dissimile è nel resto d'Europa), non si avrà un ulteriore rallentamento nei consumi (che come ben si sa rappresentano in tutti i Paesi Industrailizzati circa il 70% del Pil).
Allora da dove riparte la ripresa ??
Dall'export trainato dai Paesi del Sud Est asiatico e dall'India ? In parte ma non basta !! Nuovi investimenti possono provenire in modo diversificato ma non omogeneo da settori e area di destinazione differenti. Un pò di ripresa c'è ma è ancora fragile e a macchia di leopardo. E poi non è detto che i tagli riguardino solo la spesa corrente. In Spagna per esempio sforbiciate del governo socialista toccheranno anche gli aiuti allo sviluppo, a cui verranno decurtati 600 milioni di euro, e gli investimenti pubblici, ridotti di più di 6 miliardi nel 2010 e 2011. Il governo ha inoltre chiesto a Regioni e Comuni un ulteriore risparmio di 1,2 miliardi di euro. Zapatero ha riconosciuto oggi che i problemi della Spagna è il 11,2% di deficit e il 20% di disoccupazione (direi impressionante ...ndr)
I mercati intanto interpretano a loro modo:
a) Euro/dollaro: (mentre posto, ore 10,00) a 1,2644 al di sotto di 1,2756 di venerdì prima delle misure e al di sotto di 1,3094 del massimo di lunedì post misure. Dunque siamo vicini ai minimi di mercoledì 5 maggio poco sopra 1,2500 e pari ai valori di marzo 2009 mai più raggiunti in più di 14 mesi.
b) Oro: Nell'intraday ieri è stato raggiunto il picco di 1.445 dollari l'oncia. Si tratta del livello più alto da quando è stato istituito il mercato dei future sul metallo giallo nel 1974. Evidentemente sta beneficiando dei timori sulla stabilità del sistema finanziario, oltre che la fragilità monetaria soprattutto dell'euro. Da Il sole 24ore.com: "In tal senso è interessante ricordare che, normalmente, l'oro quotato in euro si apprezza a fronte della debolezza del dollaro. E viceversa. Un'ipotesi questa, a fronte del dollaro in recupero sulla moneta unica e il metallo giallo quotato in euro al rialzo, che attualmente non trova conferma"
c) Petrolio: mentre posto è a 75,51 $ ben al di sotto degli 80 $ di qualche giorno fa e molto meno dei massimi del periodo registrati lunedì 3 maggio oltre gli 87 $
d) Eurirs IRS (tasso fisso) a 20 anni: si situa tra 3,55 e 3,75 nella fascia bassa degli ultimi periodi
Dunque dalla disamina dei quattro indicatori se ne ricava che non ci sono novità e tensioni sui prezzi, a causa anche della lenta e fragile ripresa in Europa soprattutto, tranne che sull'oro visto più come bene rifugio (al di là del fatto che come altre materie prime industriali e metalli pregiati può risentire di una ripresa della domanda industriale questa volta dai Paesi che tirano). Per l'euro/dollaro la scommessa è tutta sul mercato a favore di chi vuol rischiare !!!
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