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Segnali sempre contrastanti sul fronte economico internazionale

Torino, 17 aprile 2010

Una settimana all'insegna di notizie contradditorie sul fronte economico internazionale. Vediamole un pò in ordine sparso:
- Crescita cinese boom dell'11,9% nel 1° trimestre 2010. Si tratta del maggior tasso di crescita degli ultimi tre anni. Si parla di una rivalutazione dello yuan in quanto il forte balzo porterebbe a una più restrittiva politica monetaria per tamponare una nascente  inflazione. La produzione industriale è cresciuta del 18,1% rispetto ad un anno fa.
- La Bce: la disoccupazione può aumentare. Se la situazione era già preoccupante non rallegra l'avviso di ieri della Bce su nuovi "possibili" incrementi di disoccupazione. Nel bollettino mensile della Bce si dice che il livello dei tassi d'interesse nell'area euro «continua a essere adeguato e ci si aspetta che l'inflazione resti moderata» nonostante a marzo sia accelerata all'1,5% superando le attese. «Nel mercato del lavoro - si legge - una sufficiente flessibilità dei salari e il potenziamento degli incentivi all'occupazione sono necessari per prevenire "UNA DISOCCUPAZIONE STRUTTURALE PIU' ELEVATA NEI PROSSIMI ANNI" e sostenere il mercato del lavoro nell'area euro, le cui prospettive «DEBOLI» terranno sotto pressione i consumi e la crescita economica.
- Dichiarazioni del Governatore della Banca d'Italia Draghi: (da televideo.rai.it) "La ripresa economica è ancora fragile e non uniforme ed è esposta a rischi. Sempre in primo piano la debolezza del sistema finanziario, anche se in Italia con molti meno rischi, e la dipendenza da politiche espansive forti in tema fiscale e monetario. Sul fronte bancario le perdite sui crediti continuano a crescere.
- Aumento delle scorte Usa di petrolio. Un recente  report sulle scorte Usa ha evidenziato per la decima settimana consecutiva un aumento delle riserve di petrolio, salite di 2 milioni di barili mentre il mercato si aspettava un progresso di 1,5 milioni.
- Timori di nuove "default" di banche Usa dopo l'allarme lanciato ieri dalla Sec su presunte frodi di Goldman Sachs che ha portato ad una netta flessione l'indice Dow Jones. C'è da dire comunque che la media del Price earnenig/utile delle imprese Usa è a 22 ed è un moltiplicatore alto dopo una ripresa delle borse americane troppo lunga e inarrestabile dopo la crisi del 2009 dal valore di 6600 di marzo 2009 al dato di oggi di 11.019 vicinissimo ai massimi, una crescita lunga un anno !!!! (vedere il grafico sul seguente link: http://it.finance.yahoo.com/echarts?s=%5EDJI#chart1:symbol=^dji;range=2y;indicator=volume;charttype=line;crosshair=on;ohlcvalues=
0;logscale=on;source=undefined)
- Il Commissario alla Concorrenza Ue Almunia ieri: bisogna dare uno stop, il prima possibile, agli aiuti alle banche rivolgendosi ai ministri finanziari dell'Ue, riuniti a Madrid, affinché si avvii un confronto sulle exit strategy dalle misure di sostegno al credito. "Dobbiamo assolutamente evitare  le 'BANCHE  ZOMBIE', che restano in vita solo grazie ad aiuti ma sono troppo deboli per finanziare l'economia reale. Questa è una cosa che l'Europa non può permettersi". Almunia propone una road map da avviare nell'Ecofin di maggio.

Siamo dunque sempre come da previsioni: ripresa a macchia di leopardo, più forte in alcune aree e debole e fragile in altre. Sussistono sempre elementi preoccupanti come la situazione dei debiti finanziari pubblici e privati e la disoccupazione sempre purtroppo molto stabile e prevista duratura ancora per un bel pò che incide sui consumi (ricordo che sono il 70 % del Pil) e quindi sulla crescita (soprattutto in Europa).
Aspettiamo di vedere i dati della prossima settimana !!


 

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