Torino, 12 aprile 2010
Riecco l'euro riprendere un trend verso 1.38 - 1.40 area di corretto "presidio" della valuta europea più volte ribadita in questo Blog negli ultimi mesi !! Riprendendo temi a me cari e rifacendosi al vincolo, non dico indissolubile, ma "politicamente" irrreversibile di quanto sancito ancora prima che dai vari Trattati europei da una storia di Costruzione europa lunga più di 50 anni con una volontà di integrazione sempre più spinta per mille motivi non ha capito nulla chi pensava e pensa che i Paesi membri possano permettersi, al di là delle pur eventuali politiche egoistiche, di mettere in crisi il loro vessilo (l'euro) verso l'ambizioso traguardo (per ora poco concorrenziale) di diventare la società teconologica "più competitiva al mondo" come recitava qualche anno fa al momento della nascita il Trattato di Lisbona !! Ma non è solo quello !! Le vicende della caduta del muro, l'adesione di molti Paesi dell'est all'Europa e alla Nato ex Comecon, il costo stesso che la Germania si era caricata (e che paga ancora oggi) con il cambio 1:1 tra marco occidentale e quello dell'allora DDR, la simpatia che suscita in molti paesi arabi ed asiatici la valuta europa "vincola" politicamente alla sussidiarietà volente o nolente tutti i Paesi membri dell'eurozona !! Quello che è accaduto in Europa negli ultimi vent'anni (al di là poi della nascita dell'euro) è Storia scritta con un percorso ineluttabile. L'euro è solo il prmo passo di un'area che forse oggi economicamente è un pò debole e poco concorrenziale, ma politicamente, pur con i vari distinguo, la più forte al mondo !!!!
E il rispetto del "Patto di stabilità" di Maastricht (riguardarne i tratti salienti nel link al titolo) è un obbligo, PER CHI CAPISCE DI EUROPA, ancor prima che tecnico morale ed etico di appartenenza !!!
Quindi chi puntava su "crepe" giornalisticamente improvvide su uno scontro tra Paesi a favore o contro l'aiuto alla Grecia si sbagliava. Il cross rate euro dollaro sarà nei prossimi mesi determinato essenzialmente da aspetti tecnici quali il differenziale tra i tassi d'interesse tra le due sponde atlantiche, la capacità di essere un'area più locomotiva dell'altra (e su questo gli Usa e di conseguenza il dollaro è più avvantaggiato), la comparazione continua tra i debiti e deficit pubblici (questo è annuale e perciò più dinamico e significativo nel segnalare un trend) tra quello Usa e quello "AGGREGATO" europeo !!! Perchè se crisi grossa deve esserci per l'euro si verificherebbe solo se se i Paesi più importanti per Pil andassero davvero in crisi come conti pubblici ma se l'AGGREGATO è ancora "sano" le valutazioni saranno senzaltro più serene e tarnquillizzanti per l'euro.
Dunque aspettiamo di confrontarci sulle dinamiche economiche e sui dati macroeconomici reali e se volete anche su quelli finanzari ma per il momento registriamo quanto sancito ieri tra i ministri delle Finanze europei.
Dal sito de La Stampa Web di oggi (http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/201004articoli/54020girata.asp)
Juncker: «Parteciperanno tutti»
BRUXELLES
I sedici Ministri delle Finanze dei Paesi dell’Eurogruppo hanno raggiunto un accordo sull’ammontare degli aiuti alla Grecia, risultato che Atene ha accolto con soddisfazione sottolineando tuttavia di non voler ricorrere al momento al meccanismo di salvataggio europeo. Il piano prevede un ammontare massimo per il primo anno pari a 30 miliardi di euro, cofinanziato (e da completare per un ammontare non ancora specificato) dall’Fmi e sotto forma di prestiti bilaterali; secondo il Commissario europeo agli Affari economici, Ollie Rehn, il tasso di interesse sarà di circa il 5%: inferiore a quello di mercato ma più alto di quello normalmente offerto in situazioni simili dallo stesso Fondo Monetario.
Atene per ora ringrazia ma non approfitta: «Continueremo a ricorrere ai prestiti del mercato», ha dichiarato in conferenza stampa il ministro delle Finanze greco George Papacostantinou, mentre il suo Primo ministro George Papandreu ha sottolineato di voler considerare il piano europeo come «una rete di sicurezza».
La Grecia ha intenzione di lanciare martedì una nuova emssione di buoni del Tesoro per un valore di 1,2 miliardi di euro e sta valutando la possibilità di effettuare un prestito in dollari, dopo la deludente accoglienza riservata dai marcati all’ultima analoga operazione in euro. Di qui al mese prossimo Atene dovrà procurarsi circa 11,5 miliardi di euro per poter far fronte ai suoi obblighi, nel quadro di un fabbisogno per rifinanziare il debito e soddisfare le necessità di bilancio più urgenti pari a 54 miliardi di euro.
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