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La vergogna del non intervento sulla Siria: più di mille vittime

Torino, 12 giugno 2011
Siria, repressione «raccapricciante». Stati Uniti e Onu: violenze cessino immediatamente. Ma spesso queste invocazioni restano lettera morta. Nessuno vuole intervenire in Siria per non spezzare delicati equilibri. Ma vi sembre giusto? E' leggitimato invece un intevento in Libia senza che si parli di cordoni umanitari ma anzi colpendo, involontariememente, dei civili.
E' tale la convizione per questa guerra che la Norvegia che ha inviato sei caccia F-16 per contribuire ai bombardamenti in Libia ha annunciato che metterà fine alla sua partecipazione alle operazioni aeree dal 1 agosto due mesi prima della scadenza dell'attuale mandato della Nato.
Vi propongo due scritti uno di ieri su Il sole 24 ore online e l'altro di qualche giornio fa di Antonio Socci sul suo Blog a proposito della Libia. Ne vale la pena riflettere !!
1) Siria, repressione «raccapricciante». Stati Uniti e Onu: violenze cessino immediatamente
La Casa Bianca ha chiesto la «fine immediata» delle violenze in Siria condannando la repressione «raccapricciante» guidata dalle forze siriane, che hanno ucciso almeno 25 civili durante le manifestazioni anti-regime. «Gli Stati Uniti condannano con fermezza l'uso terribile della violenza da parte del governo siriano», ha detto il portavoce della presidenza americana, Jay Carney, in un comunicato aggiungendo che «la violenza e le brutalità dovranno cessare immediatamente».
«All'inizio di questa settimana abbiano invitato il governo siriano a dare prova di massima moderazione - continua la Casa Bianca - e a non rispondere alle perdite dei propri ranghi facendo altre vittime civili». «Il governo sta conducendo la Siria attraverso un cammino pericoloso - avvertono gli Stati Uniti -. Le forze di sicurezza continuano a sparare, ad attaccare e ad arrestare i manifestanti, mentre i prigionieri politici restano ancora detenuti». «È un genere di violenza scioccante - si legge nel comunicato - che costringe gli Stati Uniti a sostenere una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che condanni le azioni del governo siriano e chieda la fine immediata della violenza e delle violazioni dei diritti fondamentali dell'uomo».
Ban Ki-moon, inaccettabile uso forza militare. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha definito «inaccetabile» l'utilizzo della forza militare da parte del regime siriano contro i civili e si è detto «profondamente preoccupato» dalle violenze che proseguono nel Paese. «Le autorità siriane hanno l'obbligo di proteggere il loro popolo e di rispettare i loro diritti», ha detto Ban Ki-Moon attraverso il portavoce Martin Nesirky. (Ansa)
2) Da tre mesi siamo in guerra e tutti tacciono. Dove sono i paladini della pace? E Napolitano…..
C’è una guerra in corso da tre mesi, i bombardieri della Nato tuonano giorno e notte, ma dove sono i giornalisti di denuncia, i Santoro, i Lerner, i Floris e dove sono l’Annunziata e la D’Amico?
Dov’è la schiena diritta del giornalismo sedicente libero, quello che chiama “servi” tutti gli altri? Sarei curioso anche di sentire la saggia voce di spiriti liberali come Paolo Mieli o Ernesto Galli della Loggia. Invece sono diventati tutti muti. A cosa si deve questo improvviso silenzio collettivo? E’ vero che il 26 aprile scorso si poteva leggere sul “Corriere della sera” che “il Colle sostiene i bombardamenti” con l’opposizione di sinistra tutta allineata dietro Napolitano (il governo già si era dovuto adeguare). E che anche mercoledì scorso, al vicepresidente americano Biden, Napolitano ha ripetuto che l’Italia è “fianco a fianco” con gli Usa nella vicenda libica. Ed è vero che il compagno-presidente con tale entusiastica adesione ai bombardamenti “umanitari” è diventato il riferimento privilegiato della Casa Bianca, relegando di fatto l’indebolito e incerto Berlusconi (che ha dovuto seguirlo nell’impresa) a un ruolo di secondo piano. Ma la stampa avrebbe almeno il dovere di raccontare ciò che sta accadendo. Invece niente. Un autobavaglio così totale non si era mai visto. Eppure ogni notte i bombardieri Nato colpiscono duro.
Il Vicario apostolico di Tripoli, monsignor Giovanni Martinelli, implora instancabilmente di smetterla con le bombe. Ha dichiarato ad Asianews:
“La Nato ha intensificato i bombardamenti e continua a fare vittime. I missili stanno cadendo ovunque e purtroppo non colpiscono solo zone militari, ma anche civili. La gente a Tripoli soffre, anche se nessuno ne parla”. Nell’ultima settimana il vescovo ha denunziato il bombardamento di un ospedale, di un quartiere popolare e di una chiesa cristiana copta. Ma non c’è traccia di tutto questo sui giornali e in tv. Nessuno fa una piega. Nessuno s’indigna. Nessun programma tv, nessun editoriale.
Non si vede in giro neanche una bandiera arcobaleno alle finestre (tranne che per i 150 anni !! ndr). E dire che solo qualche anno fa avevano riempito l’Italia. Ma a quel tempo si trattava di protestare contro Bush, mentre oggi a bombardare è il Premio nobel per la pace nonché democratico Obama.
Dunque oggi niente manifestazioni e niente marce Perugia-Assisi. Tutte le anime belle dormono un sonno profondo.
All’inizio di tutto, in marzo, della guerra parlò Lerner con “L’Infedele” e mi capitò di assistere incredulo al memorabile elogio della Francia dei bombardieri: ci fu addirittura chi – col plauso di Gad – ebbe la faccia tosta di affermare che il governo francese in questo modo testimoniava la sua imperitura volontà di affermare dovunque i valori umanitari della rivoluzione francese, di cui invece al governo italiano non importava niente.
Curioso paradosso perché i francesi affermavano quei presunti ideali umanitari bombardando i libici, mentre le autorità italiane – accusate di insensibilità perché ancora restie a bombardare – si stavano prodigando a soccorrere migliaia di rifugiati arrivati disperatamente a Lampedusa anche per fuggire dalla guerra “umanitaria” dei francesi.
Dunque dal buon progressista le bombe francesi furono giudicate umanitarie, mentre i soccorsi italiani erano disumanitari. Che grande esempio di giornalismo.
Tutti sanno che in realtà gli ideali umanitari non c’entrano niente con la guerra, tanto è vero che nessuno si sogna di andare a bombardare Damasco dove il regime compie quasi ogni giorno stragi contro i manifestanti. Tanto meno si pensa di andare a bombardare Pechino perché il regime cinese stroncò nel sangue le manifestazioni di piazza Tien an men o perché continua a spedire nei lager gli oppositori.
A proposito, neanche Napolitano si sogna di prospettare spedizioni militari contro quei due paesi, che egli peraltro visitò nel 2010 dando la mano a quei despoti (provate a rileggervi anche i discorsi molti amichevoli fatti in quella sede). Ma allora perché questa smania di francesi e inglesi (che hanno il colonialismo nella loro storia) e poi degli americani, di sostenere una sorta di colpo di stato interno alla nomenclatura libica e spedire bombardieri sulla Tripolitania?
Secondo Angelo del Boca, storico ed esperto delle vicende libiche, “le vere ragioni di questa guerra sono il controllo dei pozzi di petrolio e i 200 miliardi di dollari dello Stato libico depositati nelle banche straniere”.
Non so dire se queste sono “le vere ragioni”, ma di sicuro non si può continuare a gabellarci la favoletta dell’intervento umanitario. Sarebbe il caso che la stampa raccontasse quello che sta accadendo e scavasse alla ricerca delle “vere ragioni” della guerra.
Invece da settimane non si legge un solo articolo sulla tragedia della Libia. E quando ne appare qualcuno è peggio che mai. E’ il caso del reportage da Tripoli pubblicato ieri a tutta pagina sul “Corriere della sera” a firma Lorenzo Cremonesi: spiace dirlo, ma sembrava quasi un inno ai bombardieri.
Si riportavano queste testuali dichiarazioni (rigorosamente anonime): “Brava Nato. Continui così”.
Possibile che l’inviato del Corriere sia riuscito a pescare proprio i pochi – guarda caso anonimi – che sono felici di venire bombardati ogni giorno e anzi chiedono di essere bombardati più intensamente?
Chissà perché non ha parlato con monsignor Martinelli e chissà perché non è andato a vedere gli effetti di quei bombardamenti, ascoltando le vittime. In tv del resto la guerra proprio non esiste.
C’è un colossale problema di informazione sulla vicenda libica. Gli Usa, i francesi e gli inglesi, con le autorità militari della Nato ormai fanno mera propaganda. Dice Del Boca: “Gli alti costi dell’operazione contro Gheddafi hanno trasformato un conflitto lampo in una guerra di fandonie fatta dai media”.
Mi ha colpito quanto ha scritto su Asianews padre Piero Gheddo, il decano dei missionari italiani, un uomo di Dio per nulla incline al pacifismo ideologico e al settarismo di sinistra, basti dire che fu tra i primi, negli anni Settanta, a denunciare i crimini dei Khmer rossi di Pol Pot in Cambogia, svergognando certi media e certa sinistra italiana ancora intrisa di antiamericanismo.
Dunque l’altroieri padre Gheddo ha scritto:
“Le anomalie di questa guerra di Libia sono infinite e dimostrano che anche in Occidente soffriamo di una disinformazione colossale.
L’intervento umanitario iniziale sta assumendo i contorni di un crimine di stato. L’Onu aveva giustificato la ‘No fly zone’ per impedire che gli aerei libici bombardassero i ribelli della Cirenaica.
Ma in pochi giorni le forze aeree della Libia vennero facilmente azzerate. Poi si è passati a bombardare i mezzi militari di terra che avanzavano verso Bengasi e si continua, da più di due mesi, a bombardare le città della Cirenaica, non per proteggere il popolo libico da Gheddafi, ma per la ‘caccia all’uomo’ Gheddafi, il che sta scavando un abisso di odio e di vendetta fra le due parti del paese, Tripolitania e Cirenaica, che erano e sono pro o contro il raìs”. Padre Gheddo ha poi citato il generale Anders Fogh Rasmussen segretario generale della Nato che “ha definito i bombardamenti come parte dell’intervento umanitario per proteggere il popolo libico! Ci vuole una bella faccia tosta, a mentire in modo così smaccato!”, ha tuonato il missionario.
“Chi mai può credere che i quotidiani bombardamenti su Tripoli sono fatti per difendere il popolo libico? Ecco perché stampa e Tv occidentali non parlano più della guerra in Libia. Non sanno più come giustificare una così evidente violazione dei diritti umani”. L’assurdo poi è che la trattativa per far uscire di scena Gheddafi in modo incruento sarebbe stata possibile, ma proprio gli “umanitari” l’hanno uccisa sul nascere. Per quanto deve continuare questa guerra? E il nostro silenzio ?






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