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Economia mondiale ancora ballerina: dal Giappone segnali negativi

Torino, 25 febbraio 2011

E' veramente impressionate il dato sui prezzi al consumo in Giappone che  nel mese di gennaio sono calati dello 0,2%, esclusi i prodotti deperibili. E' il loro 23esimo declino mensile consecutivo. Lo ha annunciato il ministero degli Affari interni. Il declino su base annua e' dell'1%, con un ritmo in costante frenata dopo il record di ribasso del 2,4% segnato in agosto. Inoltre per la prima volta in 22 mesi la bilancia commerciale nipponica è in rosso (vedere per più informazioni il link del titolo).
Paura di deflazione ....forse anche se negli altri Paesi industrializzati ci può essere il timore opposto visto  l'andamento dei prodotti energetici, di altre materie prime ferrose e di alcune alimentari.
Inoltre il ritmo di crescita segnala indicatori alle volte ottimistici per la ripresa altri invece di segno opposto. In Usa i trasporti su strada e ferro misurano importanti segnali di ripresa mentre le vendite di case nuove in gennaio fanno registrare un -12,6% cioè un -2 % rispetto alle attese.
In Francia  i  consumi delle famiglie sono tornati in ribasso in gennaio segnando una flessione dello 0,5% contro un rialzo dello 0,4% in dicembre e dell'1% in media nel 2010. Lo ha annunciato l'Insee, l'istituto di statistica francese, spiegando che la causa primaria e' la fine delle sovvenzioni per l'acquisto di automobili.   
In Germania in Sassonia  i prezzi sono saliti al piu' alto tasso annuale da ottobre 2008 con febbraio con un + 0,5 % rispetto a gennaio e con tasso mediao annuo stimato al + 2,2%.
Incertezza assoluta dunque sul fronte dei tassi che al momento rimangono invariati se si esculde l'aumento voluto ieri dalla Russia che ha alzato il proprio tasso di interesse principale di un quarto di punto all'8%. L'Europa comunque potrebbe esssere tentata al più presto ad una piccola revisione al rialzo se perdura la tendenza al rialzo dei prezzi.
E' per questo che l'Euro sta toccando nuovi  massimi delle ultime tre settimane? Attenzione ai falsi allarmi e guardiamo sempre ai fondamentali del debito pubblico che sono quelli che segnano la tendenza di fondo che al momento depone ancora a favore dell'Europa (euro vs $) ma a livello vicino a 1,40 (che è più che in linea con lo spread tra i dati Usa-Europa nel rapporto Debito/Pil) c'è da stare MOLTO ATTENTI. Occhio anche, come detto nel recente periodo, ad una dinamica di crescita in Usa improvvisamente sostenuta (vista la grande duttilità del mercato del lavoro e della produttività) che può far ripartire i tassi (ora praticamente a zero) e far quindi ritracciare l'Euro.
Presto per dirlo ma ogni dato è ormai significativo !!

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