Torino, 11 febbraio 2011
La ricerca di rigore nei Conti Pubblici perseguita soprattutto dalla Ue (più che dal governo Usa) indica la pervicacia della Germania nel tenere la barra dei Conti Pubblici nel verso di un rientro rapido e consistente. L agermania come nazioneleader in Europa ha la forza politica e d economica per poi "imporla" ai suoi partners europei-zona euro poichè da sempre (dalle Repubblica di Weimar in poi ... sembra uno scherzo andare così lontano nel tempo ma i tedeschi sono tedeschi !!) ha dato un'enorme importanza non tanto al giusto rientro di squilibri di cassa che nell'ultimo ventennio rispetto al Pil (sia per il deficit che per il debito) avevano assunto valori pericolosi ed esagerati ma il timore di un'inflazione che potrebbe rialzare la testa (segnali c'è ne sono) rendere l'Europa (vedi Germania) in prima fila per "far rigare tutti dritti". Vedremo se al prossimo Ecofin poco dopo metà marzo verranno prese quelle misure efficaci e definitive di stabilizzazione prima e rientro poi dagli squilibri dei vari debiti.
Al riguardo propongo l'interessante articolo di oggi su La Stampa online dal bollettino mensile della Bce:
La Bce ai governi:
"Risanare i conti"
Cresce l'allerta inflazione
La Bce striglia i paesi dell'area euro a procedere con speditezza al risanamento dei conti pubblici. ''E' ormai indispensabile che nel 2011 tutti i governi diano piena attuazione ai rispettivi piani di risanamento'' e dove è necessario ''devono essere prontamente applicate ulteriori misure correttive per progredire nel conseguimento della sostenibilità delle finanze pubbliche''. Nell'ultimo bollettino mensile la Bce afferma che oltre l'orizzonte del 2011 ''occorre che i paesi specifichino interventi concreti nell'ambito dei rispettivi programmi di risanamento pluriennali, a sostegno della credibilità degli obiettivi fissati''. L'esperienza insegna che il contenimento della spesa è una tappa importante verso la realizzazione e il mantenimento di finanze pubbliche solide, in particolare se inquadrato in norme nazionali vincolanti. tale impegno contribuisce a rafforzare la fiducia nella sostenibilità dei conti pubblici, riduce i premi per il rischio di interesse e migliora le condizioni per una crescita solida e durevole.
La ripresa economica nell’area euro prosegue, con segnali di crescita del prodotto interno lordo anche agli inizi del 2011. E i dati suggeriscono «un’ulteriore stabilizzazione della disoccupazione nell’area euro nei mesi a venire». A scriverlo è la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile, secondo cui i dati più recenti «confermano in generale la dinamica di fondo positiva dell’attività economica nell’area dell’euro».
La Banca centrale europea aumenta il livello di allerta per l’inflazione nei diciassette Paesi dell’euro. «I rischi per le prospettive di medio periodo circa l’andamento dei prezzi - si legge nel bollettino mensile della Bce - permangono sostanzialmente bilanciati ma, come rilevato in gennaio, potrebbero orientarsi verso l’alto». L’inflazione dovrebbe collocarsi all’1,9% nel 2011, in deciso rialzo rispetto all’1,5% stimato tre mesi fa. Sono i risultati delle proiezioni degli esperti economici dell’Eurosistema raccolte dalla Banca centrale europea e sintetizzate oggi sul bollettino mensile. Prezzi in accelerazione anche nel 2012 (a 1,8% dall’1,6% della precedente rilevazione trimestrali) e nel 2015 (2% da 1,9%). Ritocco in rialzo anche per le stime di crescita (nel 2011 a 1,6% da 1,5%, nel 2015 a 1,9% da 1,8%), mentre viene limata al 9,9% (dal 10%) la previsione di disoccupazione per il 2011.
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