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E' necesaria una banca per l'innovazione

Torino, 3 febbario 2011

Facendo seguito all'articolo di ieri sull'importanza dello sviluppo dell'innovazione segnaliamo la "Lectio Magistralis" tenuta ieri alla Camera dei deputati dal premio nobel per l'economia Edmund Phelps insieme ad altri relatori:
Ecco il testo ripreso da Il sole 24 ore online di oggi:
Dare vita a un nucleo di banche per l'innovazione, pensate per sostenere le aziende ad alto contenuto creativo e finanziate da denaro pubblico. È l'invito che il premio Nobel per l'economia, Edmund Phelps, sta portando da qualche tempo in giro per il mondo. E che oggi è stato rivolto a tutti gli attori della politica e dell'economia italiana nel corso del convegno "Per rifare l'Italia", svoltosi a Roma presso la Camera dei deputati.
Phelps (Nobel economia) : Interessi proporzionati al rischio
«Non sarà una panacea - ha proseguito Phelps -, ma è un passo nella direzione giusta e porterà dei benefici. È un momento di crisi economica per l'Italia e per gli altri paesi: bisogna ricreare lo spirito d'impresa e dare vita a istituzioni che diano gli strumenti adeguati alle persone». Il Nobel ha poi ricordato che «non è insolito vedere istituzioni finanziarie che si occupano di infrastrutture o agricoltura, ma è difficile trovare qualcuno che lavori sull'innovazione». Il sostegno pubblico all'iniziativa dovrebbe consentire a questi istituti di prestare denaro a condizioni migliori rispetto a quelle di mercato, «a tassi di interesse proporzionati con il rischio dell'impresa proposta». Per Phelps il nostro Paese «primeggia da molti punti di vista e si giova di una grande concorrenza: sembrerebbe il candidato ideale a questo tipo di spinta per l'innovazione».
Fini (Presidente Camera): premiare il merito e l'intraprendenza
Lo spunto è stato raccolto dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha definito l'Italia «una comunità che non indica le scorciatoie della furbizia e che non vive alla giornata, ma che sa preparare il futuro premiando il merito e l'intraprendenza». Nella quale, quindi, una banca con queste caratteristiche troverebbe terreno ideale. Meno entusiasti dell'idea gli esponenti del mondo economico.
Bernabé (a.d. Telecom) : serve meno burocrazia
«Di innovazione in tema di finanza – ha detto l'amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè - si è cercato di farne moltissima. Posso citare i casi di Gepi, Agensud e molti altri: un cimitero di cadaveri fatti per stimolare l'innovazione. La strada non è quella». Non servono soldi, ma semplificazioni: «La verità è che in Italia se vi mettete a fare impresa vi caricate una serie di costi che sono ingestibili. Il programma per l'innovazione è molto semplice: bastano meno tasse, meno burocrazia e meno rigidità sul mercato del lavoro».
Passera (a.d. Intesa San Poalo): meglio un fondo di garanzia
È essenzialmente d'accordo con lui l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, più favorevole a un pacchetto eterogeneo di strumenti di intervento: «Non trovo sbagliata l'iniziativa di una banca per l'innovazione, ma vedrei meglio un fondo di garanzia che supporti i soggetti che investono in innovazione e che hanno le competenze per farlo». In questo modo si potrebbe moltiplicare l'efficacia d'azione dello strumento, che non agendo direttamente potrebbe avere una leva maggiore, da sfruttare in più operazioni. Allo stesso tempo, bisogna battere altre strade. Ad esempio, conclude Passera, «porsi il tema del premio fiscale all'innovazione e dotarsi di una normativa sul venture capital, perché non averne una adeguata oggi è un vero problema».
N.B. Nel rimando del titolo la biografia di Edmund Phelps







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