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Sta arrivando l'ora della verità sulla crescita e sulla sfida euro/dollaro !!

Torino, 26 gennaio 2011

Sul finire di questo gennaio mi sembra tener banco l'andamento euro vs dollaro.
Come ampiamente e ripetutamente evidenziato da molti mesi su questo Blog l'euro (al momento) gode di miglior salute del dollaro. O meglio tra un malato con una forte influenza (l'euro) ma che con terapie adeguate può migliorare (così hanno poi creduto i mercati soprattutto dando credito all'impegno della Merkel e ... perchè no di Tremonti sullo sforzo di tenere con regole severe i conti Ue, zona euro sotto controllo e dell'apporto in acquisto di eurobond dal Giappone e dalla Cina) e un altro (gli Usa) con una polmonite che può degenerare è chiaro che gli ultimi due mesi non potevano che andare come sono andati soprattutto dopo le parole di Geithner che dicevano, un paio di settimana fa, che  "entro pochi mesi gli Usa avrebbero potuto essere sull'orlo del default se non si interveniva sull' astronomico debito pubblico e primo al mondo !!" . Quindi anche questa volta "i catastrofisti dell'euro" sono stati sconfitti. Pensate ai titoli dei giornali di ottobre 2010. Era TUTTO NERO PER L'EURO !!!!  Grecia, poi Portogallo e infine  la Spagna e se salta questa toccherà all'Italia !!!! I giornali titolavano: "IN FUGA DALL'EURO !!!. Nulla di tutto ciò. Bisogna guardare lo svolgersi degli eventi però con l'atteggiamento più volte da me ribadito: che non si deve ascolatre assolutamente l'85 % dei media che vivono sulle notizie della giornata e sulla poca professionalità in materia ma dar credito  agli analisti seri e preparati e stare alla larga dal "gossip" economico-finanziario tra l'altro di facile maniera.  In due mesi da un punto di minimo di partenza del 1° ottobre 2010 di 1,2858 euro vs. $ si è arrivati oggi (26 gennaio 2011) a 1.3700. E scusate se è poco !!!!!!
Ciò detto però il discorso di Obama ieri davanti al Congresso per lo Stato dell'Unione può segnare una svolta per molti motivi:
a) Obama deve riconquistare una leadership mai così bassa come presidente in carica e dopo il disastro delle elezioni di midterm ...in vista della scadenza del mandato nel 2012
b) La recente visita del premier cinese Hu a Washington dove ha messo le basi per investimenti bilaterali di ampio respiro
c) Gli investimenti promessi ieri per far ripartire l'economia. Se gli Usa, grazie alla loro enorme capacità di essere flessibili, leader nella produttività e propositivi, possono tornare a crescere tra il 3% e il 5% per cento vedremo allora i tassi salire di corsa e attrarre così si nuovo capitali sul dollaro
d) Ultimo ma forse il più importante aspetto la volontà di ridurre il debito di 400 mld di $ in 10 anni. Se è vero che le promesse sono ancora parole e i repubblicani hanno già molto da obiettare e che il lasso di tempo è troppo ampio, è pur vero che se i mercati intravedono seri propositi e ancor più azioni mirate in tal senso il dollaro non potrà che beneficiarne.
Dunque il 2011 si profila davvero come l'anno della verità ancor più per gli Usa (dollaro) che per l'Europa (euro) in quanto una forte ripresa e misure di contenimento del debito non potranno che fare bene ai cugini d'oltreoceano.
La partita è da questo momento aperta e lo scrivente, paladino per ragioni di analisi economica dell'euro, trova oggi difficoltà a predire un trend per i prossimi mesi tra le due valute. Ma appena "i forecast" sull'economia  americana  saranno significativi facendo intuire una crescita interessante, forse sostenuta e continuativa allora il biglietto verde potrà riguadagnare significativamente terreno !!.
Per una più ampia informazione riporto qui di seguito quanto apparso oggi su La Stampa online:
Obama all'America: "Dobbiamo competere per il mondo"
Il presidente illustra i traguardi da raggiungere per mantenere la leadeship globale
In 62 minuti di discorso al Congresso di Washington il presidente Barack Obama chiede all’America di "affrontare la competizione con il mondo" per riuscire a creare posti di lavoro in patria ed a mantenere la leadership globale. L’approccio bipartisan, le ripetute aperture ai repubblicani e il saluto ai vincitori delle elezioni di Midterm servono a lanciare l’appello alla nazione affinché riesca a "vincere il futuro" così come seppe reagire alla sfida dello Sputnik sovietico quando l’Urss prese il sopravvento all’inizio della corsa allo spazio. "Quando lanciarono lo Sputnik noi non avevamo conoscenze scientifiche e neanche la Nasa ma poi fummo noi ad arrivare primi sulla Luna" ricorda Obama, dicendo che "siamo nel momento Sputnik della nostra generazione" in quanto l’America è sfidata dai treni veloci cinesi, le ferrovie russe, la rete Internet della Corea del Sud e le autostrade europee. Il 44° presidente è convinto che "ancora una volta possiamo farcela perché restiamo il Paese dove il lavoro crea maggiore ricchezza" e per spingere l’America a fare leva sulla "capacità di innovare che ci distingue" fissa degli obiettivi. Ecco di cosa si tratta: 1 milione di auto elettriche su strada nel 2015, l’80 per cento dell’elettricità fornita da fonti rinnovabili entro il 2035, il più alto numero di laureati al mondo entro il 2020, l’80 per cento di americani allacciati a rete Internet veloci entro il 2035, il dispiegamento di questo supernetwork entro il 2015 e, soprattutto, il raddoppio dell’export entro il 2014. E’ questa "agenda per il futuro" con la quale Obama inizia la seconda parte del mandato, lasciando intendere che è il terreno sul quale chiederà di essere rieletto nel 2012.
La mano tesa ai repubblicani su congelamento della spesa pubblica, tagli fiscali, accordi di libero commercio e disponibilità a simplificazioni della tassazione si unisce ad una difesa della riforma della Sanità sotto assedio proprio a Capitol Hill: "Sono pronto a miglioramenti a favore delle piccole e medie imprese private ma indietro non si torna".
Alla politica estera è dedicata l’ultima parte. Obama parla di "ritorno a testa alta per 100 mila soldati dall’Iraq" raccogliendo l’ovazione del parterre, ribadisce che da luglio inizierà a ritirare le truppe dall’Afghanistan e ad Al Qaeda manda a dire: "Vi sconfiggeremo". Annuncia un viaggio in America Latina - Brasile, Cile e El salvador - ma le parole più calorose le dedica al Sud Sudan "il cui popolo ha finalmente potuto votare per l’indipendenza" e al popolo tunisino in rivolta a cui dice "sosteniamo le aspirazioni democratiche di ogni popolo".
A discorso concluso la tradizionale replica repubblicana è arrivata da Paul Ryan, neopresidente della commissione Bilancio alla Camera, che si è affrettato a riprendere i guantoni: "Ha dato poche garanzie sul taglio di deficit e debito".

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