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Equilibri geoeconomici sempre più a favore della Cina

Torino, 16 novembre 2010

Se sempre più spesso ci si chiede dove va l'economia mondiale, se e quando ci saranno ancora turbolenze sui mercati, se la ripresa mondiale si confermerà presto in modo forse più o meno uniforme in tutto il mondo ma almeno in modo costante, per capire cioè cosa può succedere a chi ha più  debiti o crediti guardando alle riserve, alla situazione dei Fondi sovrani, alla liquidità internazionale, alla bilancia commerciale e dei pagamenti, non si può che guardare alla Cina. Oltre ad essere la nazione leader in Africa detiene un cospicuo "gruzzolo" del debito Usa condizionando non poco la sua politica monetaria. Ma con  la stessa logica è difficile dire se sui mercati delle valute prevale l'analisi tradizionale sui fondamentali se si ragiona dal lato del singolo governo (per esempio Spagna e Grecia che porterebbero giù l'Euro ...con il Portogallo e l'Irlanda) o una diametralmente opposta in quanto Pechino va in loro soccorso comprandosi un "bel tot" di debito pubblico (cos'è la Cina ...il nuovo Fmi del nuovo millennio ???)
..ecco le ultime news. Ho trovato davvero stimolante quanto scritto oggi su miaeconomia.leonardo.it a tal proposito e ve lo ripropongo volentieri perchè se punti fermi sullo scenario internazionale non c'è ne sono molti forse uno c'è di sicuro. La Cina si sta comprando mezzo mondo e questo con che conseguenze ????
Ecco il testo di miaeconomia.leonardo.it di oggi:

Gli annunci spettacolari si stanno ripetendo sempre piu' spesso. La Cina ha imparato molto bene certe regole della comunicazione in salsa postmoderna, a cominciare dalla dichiarazione di sostegno al debito pubblico della Grecia, in un momento critico come quello attuale.
La recente visita del premier Hu Jintao alle capitali europee non ha fatto altro che confermare questo scenario, con i capi di governo a fare la fila a chiedere aiuto. e infatti la Cina ha promesso contratti alle imprese francesi e, dopo la Grecia, ha aperto le porte anche a un sostegno al Portogallo, a sua volta in bilico davanti alla crisi. Del resto l'Europa e' ormai il primo partner commerciale della Cina e ha ormai in questo senso superato gli Stati Uniti.
Allo stesso tempo i muscoli del colosso cinese non si sono ancora mostrati. Intanto niente di strano se Pechino si e' comprata anche 625 milioni di euro di debito spagnolo, ha lanciato la proposta di investire nella costruzione di una nuova autostrada in Polonia, mentre una societa' cinese - la Cosco - sta allargando il porto di Napoli. Per non dimenticare la Hna, un gruppo specializzato nella logistica e nel turismo, che sta lavorando a un gigantesco air terminal a nord di Roma per gestire i carichi in arrivo dalla Cina.
E’ ovvio che l’obiettivo a questo punto non e’ piu’ solo essere presenti sul mercato europeo ma anche nei processi decisionali del Vecchio Continente. Un dato dovrebbe fare riflettere: nel 1914 la Gran Bretagna controllava qualcosa come il 45% degli investimenti diretti esteri mondiali, nel 1967 erano gli Stati Uniti ad avere in mano una quota del 50%. Oggi tutta la Cina - Hong Kong compresa - arriva a malapena a una quota del 6%. Da qui la sensazione ovvia che la quota non potra' che salire e anche di corsa.











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