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In Germania Pil record dall'unificazione !! Usa disoccupazione record !!

Torino, 4 dicembre 2010

Ecco un buon motivo, per analisi serie sull'Europa e sull'euro (nonostante le turbolenze più che giustificate che indeboliscono la valuta europea) per credere ancora che l'euro sia più forte del dollaro (almeno in una fascia 1,25  - 1,35) dal Corriere online di oggi:
Corre il Pil tedesco: +3,6% nel 2010
Frenata Usa, disoccupazione record
Gli Stati Uniti non sono ancora usciti dalla lunga crisi. Lo conferma il dato della disoccupazione, che nel mese di novembre ha toccato il 9.8 per cento, tasso che rappresenta il record dallo scorso aprile. Il massimo da sette mesi, probabilmente a causa del rientro nelle forze di lavoro di scoraggiati che avevano rinunciato alla ricerca di un impiego nei mesi precedenti. Le buste paga al di fuori del settore agricolo sono salite di 39.000 unità lo scorso mese, con 50.000 nuove assunzioni nel settore privato. Gli economisti si attendevano un miglioramento degli occupati di 140.000 unità il mese scorso e un tasso di disoccupazione invariato al 9,6%. Il dipartimento del Lavoro tuttavia ha rivisto al rialzo i dati di settembre e ottobre, segnalando un aumento degli occupati di 38.000 unità superiore a quanto ritenuto. Una serie di dati ha di recente alimentato attese di un'accelerazione nel ritmo di crescita dell'economia Usa ma i deboli dati di oggi sul mercato del lavoro corroborano la controversa scelta della Federal Reserve di inaugurare un secondo round di acquisti di titoli da 600 miliardi di dollari.
Germania e Portogallo, passando sull'altra sponda dell'Atlantico, rappresentano intanto due facce diametralmente opposte della stessa medaglia europea. Il primo paese corre verso il record del Pil, l'altro probabilmente farà registrare un segno negativo nella produzione di ricchezza. Infatti il Portogallo probabilmente finirà in recessione nel 2011 per via degli effetti del piano di austerità varato dal governo di Lisbona. È la previsione dell'agenzia di rating Standard & Poor's, riporta Bloomberg, che ha anche messo sotto osservazione con «implicazioni negative» le tre maggiori banche del Paese: Banco Espirito Santo, Banco Bpi e Banco Commercial Portugues. Lo scorso 30 novembre Standard & Poor's aveva già messo sotto osservazione il rating del Portogallo a lungo e breve termine con «implicazioni negative».
Al contrario il Pil della Germania registrerà un tasso di crescita nel 2010 del 3,6%, il ritmo più forte dai tempi della riunificazione. Questa la stima della Bundesbank che venerdì ha rivisto in meglio le previsioni economiche. L'istituto centrale prevede un rallentamento nei due anni successivi con una crescita al 2% nel 2011 e all'1,5% nel 2012. La banca centrale tedesca spiega che la crescita del Pil è spinta dall'export che rafforza la domanda interna. Secondo la Bundesbank la «ripresa dell'economia tedesca continuerà nei prossimi due anni grazie all'andamento dinamico di quest'anno». Le precedenti stime della Bundesbank, rilasciate a giugno scorso, indicavano una crescita del Pil dell'1,9% per il 2010 e dell'1,4% per il 2011. Già ad ottobre, tuttavia, la banca centrale tedesca aveva corretto il tiro dichiarando che quest'anno l'espansione dell'economia della Germania sarebbe stata superiore al 3%. Nel rapporto biennale sull'outlook economico diffuso venerdì, la Bundesbank ha rilevato che «le esportazioni rimarranno la forza trainante» del Pil accanto ai consumi, agli investimenti e al settore delle costruzioni, mentre la disoccupazione continuerà a diminuire arrivando al 6,9% nel 2012. Quanto all'andamento del deficit, la Bundesbank prevede per il 2010 un deficit-Pil attorno al 3,5% per poi vedere un calo sotto la soglia del 3% nel 2011, attorno al 2,5%. L'inflazione è prevista all'1,1% nel 2010, all'1,7% nel 2011 e all'1,6% nel 2012. Infine, la disoccupazione dovrebbe attestarsi quest'anno al 7,7%, calare al 7,3% il prossimo anno e al 6,9% nel 2012.




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